LA REPUBBLICA del 18/07/2017 – “Se Dio cerca lavoro nella città sbagliata “

Pianeta Terra, stato Italia, regione Sicilia, città Palermo. All’ufficio di collocamento si presenta Dio in persona, è un po’ annoiato e cerca un lavoro, guarda caso ha un curriculum vitae lungo così.. ma forse si trova nella città sbagliata per lavorare.

È il plot de “Il curriculum di Dio”, il racconto paradossale dello scrittore francese Jean Louis Fournier uscito in Italia nel 2010, adattato e “sicilianizzato”, per il teatro da Alfio Scuderi (anche per l‘ambientazione oltre che nella lingua dei suoi interpreti) che firma la regia, insieme a Paride Benassai, che stasera alle 21 debutta a Villa Filippina, (piazza San Francesco di Paola) per l’estate del teatro Biondo (repliche fino al 30 ma con pausa dal 24 al 26). In scena Paride Benassai è Dio e Maurizio Bologna interpreta l’addetto all’ufficio di collocamento/datore di lavoro, che si troverà di fronte a uno curioso soggetto, (Dio in persona o forse un mitomane) al quale rivolgere una raffica di domande impertinenti e brillanti per scovare l’inghippo. Nel cast, un ruolo principale ce l’hanno però anche le performance dal vivo del trio di Lello Analfino (18, 22, 23 e 27 luglio), degli Akkura (19, 20 e 21 luglio) e di Alessio Bondì (28, 29, 30 luglio), che si alterneranno sul palcoscenico durante le repliche con i oro diversi linguaggi musicali. Il 2 agosto lo spettacolo aprirà poi il ciclo di tre spettacoli all’Antiquarium del parco archeologico di Monte Iato a San Cipirrello.
«Al Montevergini nel 2012 avevamo fatto una lettura de “Il curriculum di Dio”: un’occasione per valutare il rapporto tra Dio e l’uomo in chiave ironica – racconta Alfio Scuderi- in quell’occasione era un piccolo saggio ma ora con i due protagonisti abbiamo lavorato sulla linea della commedia francese contemporanea, trovando una chiave surreale che racconta la nostra storia in maniera originale, adattandola alla nostra cultura senza tradire il testo e l’autore».
Dal canto suo, racconta Benassai, in attesa di “Incudine canta Benassai” che andrà in scena a settembre a Pantelleria, racconta: «Si gioca sul tema della vita e della morte in chiave sagace, leggera perché il mio è un Dio “pazzerello”, un dio bambino che vuole ascoltare e farsi sentire nella sua dimensione più umana: risponde a tutti gli interrogativi, a tutte le accuse che gli vengono rivolte, con semplicità disarmante».
Maurizio Bologna (Cristianeddu nel film “La mafia uccide solo d‘estate” di Pif, e poi la vedetta zoppa di “In guerra per amore” sempre di Pif ), è il datore di lavoro, l’uomo che non gli crede, ma poi resta catturato dalle sue risposte: «Trovandosi in mano un curriculum del genere, presentato da un uomo che si fa chiamare”Dio… – dice l’attore- in ogni epoca è straordinario pensare che neanche Gigi Marzullo potrebbe riuscire a fare domande diverse da quelle immaginate dal mio personaggio ».

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