GDS del 18/07/2017 – “Il Curriculum di Dio”
Se Dio viene a cercarelavoro a Palermo:a Villa Filippina si ride con Benassai e BolognaLa nuova produzione dello Stabile siciliano resterà in scena – con una piccola pausa – fino a mercoledì 26. Benassai è un Dio molto «terrestre», mentre Bologna ricopre il ruolo del suo esaminatore.
Tratto dal Giornale di Sicilia – Edizione del 18/07/2017
Dopo aver creato il cielo, la terra, le mosche e i cristiani, Dio il settimo giorno si riposò. Ma poi fu preso dalla noia: cosa fare? Come passare la giornata? Insomma, bisogna reinventarsi, trovare un’occupazione interessante, rimettersi in gioco. E quindi, come potrebbe fare un qualsiasi giovane dei nostri giorni, eccolo mandare curriculum, proporsi ai colloqui, cominciare a sperare di trovare un lavoro… a Palermo.
Nasce da qui «Il curriculum di Dio», commedia, ironica e divertente, e nuova produzione del Teatro Biondo che la porta in scena da stasera alle 21 a Villa Filippina, dove si replica fino al domenica e poi da lunedì 24 a mercoledì 26. In scena, due cavalieri del palcoscenico leggero come Paride Benassai – sarà Dio, poco maestoso e più terragno, uno zolfanello nostrano – e Maurizio Bologna che invece ricopre il ruolo dell’esaminatore. La regia è di Alfio Scuderi che, con Benassai, ha adattato per il teatro dall’omonimo racconto, ironico e surreale, dello scrittore francese Jean-Louis Fournier.
Una scelta particolare riguarda le musiche, eseguite dal vivo dal trio di Lello Analfino (stasera, poi il 22, 23 e 27 luglio), oppure dagli Akkura (domani, il 20 e 21 luglio) e da Alessio Bondì (le ultime tre repliche): un modo nuovo per rileggere ogni sera lo spettacolo in maniera diversa, giostrando su un tappeto sonoro differente, secondo i canoni stilistici di ciascun gruppo.
Divertente, leggero, surreale, sagace e ironico, a tratti dissacrante ma mai volgare né irridente, il testo di Fournier porta lo spettatore a riflettere e a porsi domande complesse sull’esistenza e sull’essenza del mondo, sempre col sorriso sulle labbra. La paradossale situazione prende quindi spunto dal fatto che Dio, stanco di non far nulla dopo aver creato tutte le cose, si metta alla ricerca di un lavoro, e per di più proprio a Palermo. Di certo nessun’altra persona al mondo potrebbe vantare un curriculum vitae tanto vasto, eppure davanti alle domande impertinenti e brillanti del datore di lavoro e davanti ai classici test psico attitudinali anche Dio finisce col trovarsi in difficoltà: se è contrario alla pena di morte, perché ha inventato la vecchiaia? E le guerre, perché si combattono? Persino i funghi velenosi, perché crearli? Sarà buffo vederlo imbarazzato di fronte alle disarmanti domande sulla creazione e sulla vita. Alla fine il Creatore non sembrerà essere così convinto di tutto ciò che ha creato…
«Un Dio matto, un Dio bambino che ha bisogno dell’uomo, che lo usa per realizzare i propri piani – spiega Paride Benassai -; per tutto lo spettacolo ci si chiede se sia veramente lui, oppure no, e anche il personaggio di Maurizio Bologna sottolinea questa impossibilità di crederci. Vederlo rimproverare Dio… è straordinario. La battuta più bella? Signor mio… no, signor Dio». Alla fine l’uomo/Bologna si lascerà trascinare da questo personaggio abbastanza surreale. «Sì, e alla fine si riuscirà anche a riflettere».
«Abbiamo lavorato sulla linea della commedia contemporanea – spiega il regista Alfio Scuderi –, trovando una chiave surreale che racconta la storia in maniera originale, adattandola alla nostra cultura senza tradire il testo e l’autore. La musica dal vivo renderà lo spettacolo ancor più unico e l’alternarsi delle formazioni musicali nel corso delle diverse recite, permetterà allo spettatore di scegliere la replica con il suono che ama di più». (*sit*)
di Simonetta Trovato
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